TERAMO – Si aprirà il prossimo 11 aprile il processo teramano per la presunta truffa con le azioni Tercas: a firmare il decreto di citazione diretta a giudizio è stato il pubblico ministero Enrica Medori, che ha ereditato il fascicolo dalla collega Irene Scordamaglia che da alcuni mesi è passata in Cassazione.
Sono 28 gli imputati che compariranno davanti al giudice, tutti accusati di truffa in concorso: l’ex direttore generale Antonio Di Matteo e diversi dirigenti, direttori di filiali e anche semplici impiegati, ai quali l’accusa contesta di aver venduto delle azioni facendole passare invece per cosiddetti "pronto contro termine".
In altre parole, secondo la Procura teramana, ai clienti sarebbero state vendute azioni spacciandole per investimenti a un anno con un rendimento garantito. I fatti contestati agli imputati risalgono al 2011, con l’inchiesta partita dalle denunce di alcuni risparmiatori. Inizialmente il pm Irene Scordamaglia aveva iscritto nel registro degli indagati anche l’ex presidente Tercas, l’avvocato Lino Nisii, la cui posizione era stata successivamente stralciata insieme a quella di altri tre dirigenti e nei confronti dei quali è stata disposta l’archiviazione della posizione.